mercoledì 20 giugno 2012

Ferro Sette

Di solito non parlo, sul blog, delle mie letture. Non tanto perché non mi piacerebbe (ogni volta che finisco un libro poi mi dico, su questo devo scriverci un post sul link), ma perché poi il tempo per scrivere è poco e, quando ce l'ho, finisco per dedicarmi ai miei racconti mettendo sempre il blog in secondo piano.
In ogni caso mi sforzo di fare un'eccezione e scrivere almeno un breve post per Ferro Sette, il romanzo di esordio di Francesco Troccoli (di esordio per modo di dire, visto che lui ha pubblicato già un gran numero di racconti e vinto diversi premi) per due ragioni.
La prima è che è davvero un bel romanzo che mette insieme un'ambientazione affascinante, personaggi interessanti (a partire dal protagonista), azione, emozione, riflessione e il tutto è mosso un'idea originale e d'effetto (senza le quali un romanzo di fantascienza non ha poi tanta ragione di esistere).
Purtroppo, l'autore preferisce che quest'idea non venga spoilerata. E dico purtroppo perché, secondo me, dirla non nuocerebbe al romanzo (che poi si regge molto bene sulle sue gambe), ma anzi attrarrebbe molti più lettori.
La seconda ragione è che si tratta di un romanzo di fantascienza e per giunta italiano pubblicato non da un piccolo editore di settore, ma da Armando Curcio, che, tra l'altro, di solito non pubblica fantascienza.
Magari, se vendesse bene, potrebbe fare da apripista: se si dimostrasse che un romanzo di fantascienza italiano può essere un successo un tabù sarebbe infranto...
Per queste due ragioni, vi dico: compratelo e leggetelo. Non ve ne pentirete.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma a Taranto secondo te si trova? Mi hai incuriosita:-)
Anna