mercoledì 13 febbraio 2013

La mia scrittura in 4 punti


Prendo spunto dalla seconda puntata dello Scrivere 2013 di Daniele Imperi, sul suo blog Penna Blu.
Dopo le tre parole che definiscano l’obiettivo per il 2013, questa volta Daniele chiede di individuare con quattro parole i quattro pilastri della nostra scrittura, riguardando a sé e ai propri scritti.
Ecco i miei.
 Dettaglio
La mia scrittura parte sempre da un punto molto ben definito, un’immagine o una frase che mi compaiono in testa, oppure una scena colta per strada, un sogno, ecc. Questo punto rappresenta un dettaglio che cerca una storia che lo richieda e lo giustifichi, lo spieghi e lo inquadri. Senza questo spunto di partenza non avrei scritto nessuno dei miei racconti.
 Ossessione
Spesso i miei personaggi hanno una piccola o grande ossessione che disturba la loro vita quotidiana, una fissazione per un dettaglio che sembra fuori posto (e a volte lo è davvero nel mondo, altre volte solo nella loro testa) e a cui devono trovare una risposta.
 Religione
Finisce per entrare a volte in modo più diretto, altre volte più di straforo, nelle mie storie. Così a volte costituisce l’impalcatura stessa del racconto (come in quello che sta per uscire nelle edizioni Scudo), altre volte si nasconde dietro la simbologia, altre ancora è un gran bagaglio di immagini da deformare e piegare. In ogni caso, non si tratta della certezza granitica di Manzoni, quanto di un grande punto interrogativo.
 Tempo
Il tempo che passa e cambia la vita, il mistero della vita che so trasforma e del presente che smette di esistere per trasformarsi in una nebbia di ricordi che non puoi afferrare è una delle mie ossessioni e non può non entrare nelle mie storie. 

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